di Giancarlo Trapanese, Cristina Tonelli
La sirena è un essere speciale, incapace di muoversi sulla terra ma fatta per esplorare il mare con inesauribile curiosità, e il suo canto è irresistibile, più forte di qualsiasi diffidenza e paura”. Questa è la premessa a Sirena senza coda, narrazione scritta in tandem da Giancarlo Trapanese e Cristina Tonelli (Vallecchi, Firenze 2009) dove lo scrittore (conosciutissimo giornalista della sede Rai delle Marche) raccoglie e sollecita le parole di lei, imprigionata dalla nascita in un corpo imperfetto, ma appunto “sirena senza coda”, che finalmente ha liberato la sua voce costretta per anni al silenzio, con una forza comunicativa travolgente (la ragazza ventenne è celebrolesa dalla nascita e ha imparato a comunicare solo con l’uso del computer).
A lei i medici non avevano concesso la speranza di una vita accettabile e indipendente. Non potrà camminare, avevano detto, né forse intendere. Ma la famiglia non ha smesso mai di credere e di lottare. Contro tutto e tutti, sorretta dalla fede e da una straordinaria complicità, oltre che da una sanità che ha funzionato bene e da medici in gamba. …
Gemma, il personaggio di Sirena senza coda che impersona Cristina, è intrisa di sofferenza e speranza, delusioni e “pezzi di cielo da conquistare”, con accanto i genitori, le amiche e Riccardo, che le fa battere il cuore. Ma soprattutto Gemma è fatta di parole, frasi scritte lentamente e a fatica che vanno dritte al cuore e pretendono attenzione, per gridare al mondo: “Sono qui! Sirena senza coda con tante cose da dire”. Un inno alla vita fondato su una scrittura di vicende reali, anomale, e senz’altro irripetibili. …
Sono toccanti le parole finali di Sirena senza coda: “Aprire una porta, ecco cosa ci ha insegnato Gemma. Guardare oltre l’apparenza, anche oltre un corpo mortificato dalla sfortuna o segnato dalla vita, capire che è dalla diversità che nasce il dialogo. Del resto le parole esistono perché sono composte da suoni e lettere differenti. Non ci sarebbe possibilità di parlarci e confrontarci, di comunicare, con suoni uguali, simboli grafici identici”.
Sono parole di luce queste di Trapanese, illuminazioni in un’immagine prediletta dove la sirena senza coda compie movimenti armonici e si fa amare a prima vista.
Alessandro Moscé
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